- 4 donne irriverenti
- 3 uomini English-style
- 2 bicchieri di Sidro
- 1 mente brillante, quella di Hercule Poirot
- 1 spruzzata di Cornovaglia
Proponiamo una bevanda leggermente alcolica, fresca, versatile, adatta sia come aperitivo sia per accompagnare piatti particolari e dolci. Il sidro ricorda la Francia e in particolar modo la Normandia, ma è la Gran Bretagna il produttore numero uno al mondo. Per questo lo proponiamo per una lettura gialla come il succo di mele, estiva come suggerisce il titolo, intrigante come gli spettacolari paesaggi della Cornovaglia.
Corpi al sole di Agatha Christie.
Buona lettura e… prosit!
Corpi al sole, pubblicato nel 1941, è uno dei più noti romanzi della mitica Agatha Christie.
La storia è ambientata al gran hotel Jolly Roger, un’antica costruzione in stile georgiano, collocata su un isolotto spazzato dai venti e isolato dalla terra ferma ad ogni alta marea. L’isolotto si trova al largo delle coste del Devon (penisola della Cornovaglia). L’isola è chiamata del Contrabbandiere e ciò è tutto un programma….
Il geniale investigatore Hercule Poirot è proprio in vacanza al Jolly Roger. Tra molta gente, ci sono:
- l’ex attrice Arlena Marshall, che fa molto parlare di se in quanto è intrigante e bella, anche se con poco cervello. Gli uomini sono attratti da lei, che però è sposata da poco tempo con:
- Ken Marshall, il quale ha una figlia sedicenne:
- Linda, che si trova in vacanza con loro
Arlena viene trovata morta su una piccola spiaggia deserta, a Pixy Cove.
L’intrigo si fa complicato perché Arlena ha scatenato molti odi e tante sono le persone che dalla sua morte ne trarrebbero beneficio. Inoltre molte persone hanno qualcosa da nascondere.
La psicologia dei personaggi, in special modo delle figure femminili, è ben tratteggiata: attraverso i dialoghi emergono donne dai caratteri ben delineati, che sanno quello che vogliono e che sono affascinanti. Alcune di loro sono delle vere e proprie femministe, come lo era anche Agatha Christie.
Il racconto è fatto di dialoghi, quindi non è per nulla intimista né introspettivo, non si sa quello che pensano i personaggi, se non per quello che dicono. Ci penserà quindi Poirot a far emergere ciò che di occulto c’è in ogni persona.
Durante gli interrogatori, Poirot annota nella sua eccelsa mente investigativa ogni particolare e le parole precise espresse dalle persone interrogate. Ma ha fin dall’inizio una sua opinione sul colpevole, opinione che lo porta a lavorare intorno a quel nucleo fecondo che è il suo intuito.
Poirot, per mettere ulteriormente alla prova il maggior numero possibile di persone, organizza un pic-nic: i partecipanti partono su tre automobili verso una prima località dell’isola Pixy Cove, dove era stato ritrovato il corpo di Arlena Marshall.
Nella caverna e su ponticelli di legno, con donne che soffrono di veritigini e profumi che si spargono nell’aria, Poirot procede con la sua intuizione. Visti i fatti e le reazioni, capisce che il delitto è stato compiuto da persone esperte e che probabilmente non sono al primo omicidio. Attraverso la polizia, acquisisce nuovi dati.
Arriva a capire che i personaggi hanno quasi tutti mentito durante le loro esposizioni: tutti hanno qualcosa da nascondere. Ma alla prova dei fatti e con le intuizioni di Poirot, il colpevole verrà svelato durante una riunione all’albergo dove sono tutti presenti. Sveliamo il nome? No dai, non si fa. Come non si dice che alla fine Iron Man muore, così non si dice che il colpevole è…
La bellezza di questo racconto, a parte il fascino indiscusso di Poirot, sta nella descrizione della borghesia inglese, con i suoi costumi e le sue idee: siamo in un periodo storico terribile, il 1941, ma il racconto non ne risente proprio perché la borghesia era affaccendata in ben altre occupazioni.
di Antonella Albertini, scrittrice