Cos’ha scritto Antonella Albertini? La recensione di “Luz, nocciolo d’immortalità”
Luz, nocciolo d’immortalità è stato scritto Antonella Albertini, nata nel 1960 a Castelnovo ne’ Monti: diplomata in ragioneria, lavora come impiegata nell’ufficio commerciale di una piattaforma di distribuzione di elettrodomestici. Appassionata di libri di carattere filosofico-religioso, è vagamente intimista e pochissimo dedita alle cose pratiche e agli sport in genere.
“Luz, nocciolo d’immortalità” è il tentativo di mettere nero su bianco ciò che il suo “alambicco”, come lei chiama la sua mente creativa, le rimanda incessantemente.
La quarta proposta del nostro Salotto letterario è un libro autobiografico dai toni intensi, una pubblicazione imperdibile, che svela l’animo sincero e la straordinaria cultura di un’autrice che collabora GustaLibro facendo ciò che le piace: scrivere recensioni di opere letterarie.
Luz, nocciolo d’immortalità
Il racconto semi-onirico di una quarantenne che si sviluppa nell’arco di un’estate, quella del 2001, tra le difficoltà quotidiane, il lavoro, la psiche, gli altri, nel tentativo di trovare una chiusura del cerchio.
Le alternanze dell’umore si spingono fino a scovare le risposte nella vita che si espande intorno all’io narrante: le persone che ci circondano, i libri che ci scelgono e che si fanno leggere, la Tv, il cinema, la musica e i sogni.
Sempre in compagnia di un’affettuosa cagnolina di nome Rivqa.
Un’opera autobiografica, intensa, sincera, che trova un tentativo di soluzione nella convergenza dello stile di vita dell’autrice con quello di un’illustre protagonista della poesia statunitense, Emily Dickinson.