- 1 principessa dei nostri giorni, Sylvie Lowe
- 1 marito da favola, Dan Winter
- 2 gemelline di cinque anni, Anna e Tessa
- 1 villetta nella zona sud-ovest di Londra
- 1 pericolosa “vecchia” amica, Mary
Proponiamo il Mojito, un cocktail di tradizione cubana, lontano dalla metropoli londinese, ma molto apprezzato in tutto il mondo soprattutto durante la stagione estiva, grazie al suo potere fresco e dissetante. Tutto merito della menta e del lime, che uniti alla dolcezza dello zucchero di canna e alla fermezza del rum, insieme alle bollicine della soda, regalano momenti di relax durante un aperitivo con le amiche o durante una lettura spensierata, tipicamente “kinselliana”.
Sorprendimi di Sophie Kinsella
Buona lettura e… prosit!
Sorprendimi narra di una principessa dei giorni nostri: Sylvie Lowe, una brava e bella ragazza di 32 anni con lunghissimi capelli biondi, sposata da dieci anni con Dan Winter, suo coetaneo, che ha due bellissimi occhi azzurri. Hanno per figlie due gemelle, Anna e Tessa di 5 anni, e vivono in una bella villetta nella zona sud-ovest di Londra.
Sylvie è laureata in storia dell’arte e lavora part-time presso l’associazione di beneficienza “Willoughby House Museum”, che tratta antiquariato, una specie di istituzione museale, per un’anziana gentile ma antiquata, Margaret Kendrick.
Dan ha un’attività di lavoro autonoma ed è figlio di un ragioniere, è un ottimo ragazzo dalle mille sfaccettature anche se può apparire banale.
Perché Sylvie è una principessa? Perché è figlia di una facoltosa famiglia borghese, ma per amore sposa un tranquillo e normale ragazzo di quartiere. Grande storia d’amore, leggera e frizzante, piena di ironia (permeata di humor inglese).
Il giorno del decimo anniversario di matrimonio decidono di fare una visita di controllo e il loro medico, complimentandosi con loro, comunica che hanno un’aspettativa di vita lunghissima: possono presumibilmente contare su 68 anni di vita insieme.
La notizia li sconvolge: 68 anni sono tantissimi, e nonostante la felicità della loro vita famigliare, cominciano a farsi delle domande strane, preoccupati dallo stile di vita da tenere per reggere a tutto quell’arco di tempo futuro.
Decidono di comune accordo di farsi delle sorprese per stimolare la quotidianità e non rischiare la ripetitività e la noia di una lunghissima convivenza. Ma le sorprese modificano le loro vite, il loro umore e i loro sentimenti.
Si susseguono dunque sorprese e fraintendimenti fino a raggiungere l’assurda situazione di una vera e propria crisi matrimoniale, messa in discussione dall’incontro con una vecchia amica di università di Dan, Mary. Donna tremendamente graziosa, affascinante e positiva.
Ci sono molti personaggi secondari: vicini di casa, colleghi di lavoro, amici di università, che complicano la situazione.
Il racconto è vivace, allegro e inconcepibile, ma anche riflessivo e intimista: come dice la scrittrice Sophie Kinsella, le è servito per fare una lunga riflessione sulla longevità, sulla lealtà e sulla coppia. Mettendo in discussione tutto, ma rinvigorendo i valori più alti secondo il motto “Vincit qui se vincit” (“Vince chi vince se stesso”).
Tutto si trasforma in questo racconto da una condizione iniziale quasi idilliaca a una condizione finale ancor più bella, veritiera e confortante, corrispondente all’autenticità dei fatti, delle persone e delle cose. E non fittizia come la vita vissuta nei primi dieci anni di matrimonio.
di Antonella Albertini, scrittrice